martedì 26 gennaio 2010

L'OBBLIGO DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA



Certificazione energetica, l’obbligo nel rogito è in dubbio

Resa nota una sentenza di questa estate del tribunale di Varese che ritiene illegittimo l’obbligo di allegazione dell’attestato di certificazione energetica nel passaggio di proprietà di un immobile. Il provvedimento dopo un’istanza presentata lo scorso aprile da un notaio nell’ambito di un fallimento. La Regione Lombardia ribadisce che non si tratta di un obbligo legislativo ma di una disposizione che non invalida gli atti notarili.
La condotta fino a questo momento tenuta dalla Regione è stata di non tenere conto della legge nazionale 133/2008 in cui è stata eliminata l’obbligatorietà di allegarla negli atti di compravendita degli edifici. Anzi con una delibera di Giunta (8/8745) del dicembre 2008 viene ribadito il vincolo di allegare la certificazione e sono previste sanzioni per quanti non rispettano l’impegno.
Ma la sentenza del 19 giugno 2009 parla di incostituzionalità e contesta che sia materia di cui si può occupare la Regione perché relativa alla procedura fallimentare. Però il giudice non ritiene necessario rimettere la questione alla Corte costituzionale in quanto la normativa «proviene – si legge nella sentenza – dall’organo (la Giunta regionale) che ha esclusivamente funzioni esecutive e non legislative». Quindi l’atto normativo regionale non avrebbe valore di legge, pertanto il Giudice chiude la sentenza invitando a disapplicare l’allegazione della certificazione in tutte le procedure giudiziarie.


Tribunale di Varese – Sentenza 19 giugno 2009


Edilizia & Territorio, n. 3 25-30 gennaio 2010

sabato 5 settembre 2009

UN FIUME CALDO SOTTO IL TEVERE


Gli studi del prof. Barberi, ex sottosegretario alla Protezione Civile, hanno evidenziato che sotto il fiume Tevere, ma con un areale molto più vasto (dell'ordine di qualche centinaia di metri), scorre un acquifero, cioè non proprio un fiume ma acqua che scorre nelle porosità del terreno, completamente isolata dalla superficie. Tale acqua si trova ad una temperatura media di +20°C tutto l'anno. Più che sufficiente ad assicurare, se sfruttata in modo corretto, il fabbisogno energetico delle case e dei condomini di Roma, sia in Inverno che in Estate.Infatti, rispetto a qualche anno fa, non è più necessario che le temperature delle acque sotterranee siano molto elevate per assicurarne un adeguato sfruttamento geotermico. In altre parole non è necessario abitare in Islanda per poter usufruire dei benefici dell'energia geotermica. Anche rocce, terreni o acquiferi appunto, con temperature relativamente basse, molto inferiori a quei +100°C che sembravano indispensabili sino a qualche decennio fa, possono divenire fonti di calore rinnovabile e soprattutto conveniente.Il prof. Barberi afferma che anche con temperature intorno ai +20°C, ma spesso anche sotto tale valore, il sistema a pompa di calore geotermico può diventare molto conveniente. L'acquifero sotto il Tevere, ad esempio, si trova a profondità molto contenute, tra i 50 ed i 70 metri circa: quindi il suo sfruttamento sarebbe oltremodo conveniente. Attraverso un'adeguata rete di pompe di calore geotermico, si potrebbe sopperire al fabbisogno energetico domestico di circa il 75% della cittadinanza romana! In tal modo liberandosi dalla schiavitù dei combustibili fossili e contribuendo al benessere ecologico della metropoli.Ma il caso della nostra capitale non è certo un caso isolato.
Il prof. Barberi, in una recente intervista a Radio24, ha infatti assicurato che praticamente ogni città in Italia potrebbe utilizzare questa tecnica. Se infatti gli svedesi costruiscono ogni anno decine di migliaia di edifici riscaldati con pompe di calore geotermico, pur avendo a che fare con terreni molto più freddi dei nostri, non si vede perché la stessa cosa non si potrebbe fare anche in Italia.
Esiste un esempio eccellente: il grande negozio IKEA di Parma utilizza infatti uno dei più grandi impianti geotermici per il riscaldamento ed il raffreddamento privati. E non è un caso che l'azienda sia di origine svedese ...Ma come funziona una pompa di calore geotermico?
In parole molto semplici, si tratta di utilizzare l'acqua calda presente nel terreno, a profondità non troppo grandi, in modo diretto o indiretto per acquisire calore. Si può infatti prelevare quest'acqua e mediante una pompa portarla in superficie sfruttando la sua temperatura costante durante tutto l'anno per scaldare in inverno o per raffreddare in estate. Infatti un valore intorno ai +20°C è perfetto per mantenere una temperatura nell'edificio piacevole in ogni stagione. Oppure si può far passare attraverso idonei tubi liquido refrigerante e non congelante in modo da farlo riscaldare a contatto con l'acquifero o la roccia, facendolo poi successivamente passare attraverso i pavimenti della casa. La pompa di calore può utilizzare anche un compressore per portare il liquido al cambiamento di stato: attraverso la condensazione si ottiene calore, attraverso l'evaporazione si sottrae calore e quindi si rinfresca. I costi di tali impianti sono relativamente bassi, tanto che in soli 4 o 5 anni si riesce a recuperare la spesa di investimento. Ciò è vero soprattutto in caos di edifici nuovi: più complesso, ma non certo impossibile, il discorso per edifici vecchi, che devono essere adattati.Insomma, ancora una volta ci troviamo di fronte ad una fonte energetica abbondante, pulita e soprattutto rinnovabile,: questa fonte di calore è appena sotto il terreno, praticamente sotto i nostri piedi! E naturalmente nessuno, almeno qui in Italia, si preoccupa di favorirne lo sfruttamento. Si spendono invece infinte parole in discussioni politiche e in dibattiti giornalistici, si deve dire spesso privi di adeguata preparazione scientifica o tecnica, sul rilancio del nucleare, e ci si dimentica di quelle fonti pulite e facilmente sfruttabili come il solare e il geotermico, che per l'Italia rappresentano il vero futuro dell'energia.

CERTIFICAZIONE ENERGETICA IN PIEMONTE


02/09/2009 - Dal 1° ottobre 2009 parte in Piemonte la certificazione redatta secondo le procedure regionali. Nella seduta del 4 agosto scorso la Giunta ha approvato la Delibera n. 43-11965 contenente il Regolamento attuativo della legge 28 maggio 2007 n. 13 (Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia) relativo alla certificazione energetica degli edifici. Il provvedimento disciplina i seguenti aspetti:
a) elenco dei professionisti e dei soggetti abilitati al rilascio dell’attestato di certificazione energetica;
b) modalità di svolgimento del corso di formazione;
c) modello dell'attestato di certificazione energetica ed aspetti ad esso connessi;
d) procedura di calcolo delle prestazioni energetiche da utilizzare per la certificazione e classificazione degli edifici;
e) sistema informativo per la certificazione energetica degli edifici. I certificatori energetici
Per svolgere l’attività di certificatore energetico è necessario essere iscritti all’Elenco regionale dei certificatori energetici. Sono ammessi all’iscrizione ingegneri, architetti, periti e geometri. Possono essere ammessi anche altri soggetti laureati o diplomati, con titolo di studio tecnico scientifico, a seguito del conseguimento dell’attestato di partecipazione, con verifica finale, del corso di formazione previsto dalla Regione Piemonte. L’iscrizione all’elenco ha un costo di 100,00 euro l’anno.
I corsi di formazione sono organizzati dagli Ordini, dai Collegi professionali, dalle Agenzie per l’energia, dalle Agenzie formative, dall’Università di Torino, dal Politecnico di Torino e dall’Università del Piemonte Orientale previa apposita intesa con la Regione Piemonte. I corsi, articolati in due moduli con verifica finale, devono fornire richiami teorici di termodinamica, bilanci di energia del sistema edificio - impianto termico e elementi conoscitivi relativi alla procedura di certificazione energetica regionale. Classificazione energetica degli edifici
Per la classificazione degli edifici è adottato il parametro di valutazione che tiene conto della somma degli indici di prestazione energetica per la climatizzazione invernale ed estiva, per la preparazione di acqua calda sanitaria e per l’illuminazione. Tuttavia, nella fase di avvio, il parametro di valutazione comprende esclusivamente la somma dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale e quello per la produzione dell’acqua calda sanitaria. A seconda del livello di fabbisogno viene attribuita una lettera (da G ad A+) che indica la classe energetica dell’edificio.
Obblighi e scadenze
La certificazione energetica è necessaria per le nuove costruzioni, per le ristrutturazioni edilizie, per le compravendite e per le locazioni. Nei casi di nuova costruzione e di ristrutturazione, la certificazione viene realizzata alla fine dei lavori, e le spese sono a carico del costruttore. In caso di compravendita o di locazione l’attestato di certificazione energetica deve essere reso disponibile al momento della stipula dell’atto, a cura del venditore e del locatore.
Validità ed esclusioni
L’attestato di certificazione energetica ha una validità temporale massima di dieci anni a partire dal suo rilascio, ed è aggiornato ad ogni intervento che modifica le prestazioni energetiche dell’edificio o dell’impianto. Sono esonerati dagli obblighi inerenti l’attestato di certificazione le unità immobiliari prive di impianto termico come ad esempio box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, locali adibiti a depositi, strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi e strutture temporanee previste per un massimo di sei mesi. Inoltre l’attestato di certificazione energetica non è necessario per gli edifici dichiarati inagibili, e per gli edifici concessi in locazione abitativa a canone vincolato o convenzionato.
Controlli e sanzioni
La Regione Piemonte si avvale dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA), in accordo con il comune, per accertamenti ed ispezioni a campione per gli attestati di certificazione energetica degli edifici nuovi, ristrutturati, soggetti a compravendita e locazione. Le sanzioni sono di tipo amministrativo, graduate a seconda dell’irregolarità accertata, ed eventualmente applicate ai certificatori, ai costruttori, ai venditori ed ai locatori. Sistema informativo regionale per la certificazione
La Regione Piemonte realizza un Sistema informativo per la certificazione energetica degli edifici (SICEE) contenente l’elenco dei certificatori e la raccolta degli attestati. Nell’ambito del SICEE è prevista la realizzazione del “Catasto energetico degli edifici della Regione Piemonte”, contenente le indicazioni relative alle prestazioni energetiche degli edifici esistenti e di quelli di nuova costruzione. Pertanto, la Regione Piemonte metterà a disposizione dei soggetti abilitati procedure informatizzate a supporto dell'iscrizione all'elenco dei certificatori, della prenotazione, dell’acquisizione dei codici regionali degli attestati, e per la compilazione e trasmissione telematica degli attestati. I servizi informativi, assieme alle modalità ed alle istruzioni per il loro utilizzo, saranno resi disponibili al più presto. La certificazione degli edifici è obbligatoria dal 1° luglio 2009. Fino all’entrata in vigore delle disposizioni regionali, l’attestato di certificazione deve essere redatto secondo le modalità indicate nelle “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici” approvate con DM 26 giugno 2009 ed inviata a: Regione Piemonte - Direzione Ambiente - Via Pomba, 29 - 10123 Torino. Per maggiori informazioni la Regione Piemonte ha istituito il numero verde 800-333-444.
Nella stessa seduta del 4 agosto sono stati approvati anche i provvedimenti attuativi relativi a: - impianti solari termici, impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e serre solari (vai); - aggiornamento dello stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento e disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia (vai).

INVESTIRE IN ENERGIA PULITA


NOTA DI TECNOLOGIA FOTOVOLTAICA La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare in maniera diretta l'energia associata alla radiazione solare in energia elettrica sfruttando il fenomeno fotoelettrico. Il fotovoltaico è un processo di conversione della radiazione solare in corrente elettrica, realizzata con la cella fotovoltaica, utilizza il fenomeno fisico dell'interazione della radiazione luminosa con gli elettroni di valenza nei materiali semiconduttori, denominato effetto fotovoltaico. Gli impianti fotovoltaici in preatcia consentono di trasformare, direttamente e istantaneamente, l'energia solare in energia elettrica senza l'uso di alcun combustibile. Producono elettricità là dove serve, non richiedono praticamente manutenzione, non danneggiano l'ambiente e offrono il vantaggio di essere costruiti "su misura", secondo le reali necessità dell'utente.Il componente elementare di un generatore fotovoltaico è la cella. è lì che avviene la conversione della radiazione solare in corrente elettrica. Essa è costituita da una sottile fetta di un materiale semiconduttore dello spessore di circa 0,3 mm.Celle Fotovoltaiche
La cella rappresenta la base di un sistema fotovoltaico. la superficie di una cella è pari a circa 100cmq ma ci sono anche delle celle di dimensioni maggiori. Può essere realizzata in diverse forme, ma solitamente è di forma quadrata, anche se sono diversi i materiali di cui può essere costituita, ben l'80% delle celle attualmente disponibili sul mercato sono realizzate in silicio mono o policristallino, l'altro 20% è coperto principalmente dalla tecnologia amorfa. La tecnologia amorfa è principalmente utilizzata nelle microapplicazioni, come ad esempio nell'alimentazione di calcolatrici, orologi o altri oggetti simili, peri quali sono necessarie celle di bassa potenza e peso contenuto, facilmente ottenibili con questa tecnologia.

domenica 12 luglio 2009

Energia eolica per un edificio in Bretagna


Abalone aura un trop plein d'énergie
L'entreprise espère pouvoir se passer d'EDF d'ici à un ou deux ans./ J.-S. EVRARD / 20 MINUTES
On s'en douterait à sa seule allure. Rouge et noir, biscornu, coiffé de trois longues rangées de panneaux solaires : en bord de route de Vannes, à la sortie de Nantes, le futur siège de la société nantaise de ressources humaines Abalone ne sera pas un bâtiment comme les autres. Pas du tout même : trois éoliennes de 15 m de haut le prolongeront au mois d'août, trois autres de 5 m s'érigeront sur son toit en septembre, un puits canadien le longe déjà... Même la granulométrie du gravier a été étudiée en fonction de sa déperdition thermique. Bienvenue dans le premier bâtiment tertiaire « autonome à énergie positive » construit en Europe.
Si les travaux ont commencé en 2006, l'idée est née en 2001. Elle est simple : non seulement l'édifice générera plus d'énergie qu'il n'en consommera (énergie « positive »), mais il ne revendra pas cet excédent à EDF, dont la société envisage d'ailleurs de se débrancher d'ici à un ou deux ans. « A l'extérieur, deux prises alimenteront, par exemple, des voitures électriques proposées aux salariés », détaille Frédéric Meslin, directeur de la Mission hydrogène, partenaire principal du projet. Il espère également une autorisation administrative pour pouvoir utiliser une pile à hydrogène. En attendant, le personnel d'Abalone sera invité à adapter certains comportements conformes à l'esprit du lieu, où l'eau de pluie est bien sûr récupérée pour les sanitaires et la climatisation absente. Le cabinet de conseil Terra 21 aidera, par ailleurs, les salariés à dresser leur bilan carbone.
Le coût de l'ensemble est estimé à 4 millions d'euros, dont 1,5 million pour la seule amélioration énergétique. L'objectif est d'amortir ce budget en dix ans. « A terme, il n'y aura plus de charges EDF, rappelle Frédéric Meslin. Et puis, la tonne de CO2 non émise vaut environ 10 euros à la Caisse des dépôts et consignation... »
dal sito http://www.20minutes.fr/

venerdì 3 luglio 2009

BANCA ETICA UNA OPPORTUNITA'

IL PROGETTO ENERGIA
Lo sviluppo sostenibile passa inevitabilmente attraverso la tutela dell'ambiente e le sue risorse. La Finanza Etica deve porsi al servizio non solo della promozione di una cultura ecologica, ma anche di quei processi produttivi che avvengono senza compromettere il bene Ambiente.
(Dal Manifesto politico-strategico di Banca Etica).
Tra le attività di finanziamento previste dallo statuto di Banca Etica rientrano quelle rivolte al settore ambientale, intese come valorizzazione del territorio, risparmio di risorse, riduzione dell’impatto ambientale.
La questione energetica e la riduzione di CO2 in atmosfera rientrano tra le priorità dell’attività finanziaria di Banca Etica.
A questo proposito, Banca Popolare Etica ha promosso una serie di incontri e riflessioni con soggetti del settore di riferimento della Banca e con esperti della questione energetica, grazie ai quali si è concretizzato il"Progetto Energia".
In considerazione delle attuali insostenibilità ambientali e sociali del settore energetico, nonché delle recenti e numerose opportunità legislative e di mercato, le iniziative nel settore Energia impongono una scelta precisa: orientare gli investimenti e la ricerca verso progetti di piccole e medie dimensioni, privilegiando innanzitutto il risparmio energetico, l’innovatività, le ricadute sociali, la creazione di partnership e la nascita di filiere locali (che comprendono chi genera l’energia e chi la distribuisce, chi produce gli impianti e chi li installa, fino ad arrivare al consumatore finale). L’approccio di Banca Etica al tema energetico può, quindi, riassumersi in 3 assi portanti:
Riduzione dei consumi;
Tutela dell’ambiente;
Valore sociale.
RIDUZIONE DEI CONSUMI: un approccio di risparmio ed efficienza energetica.
Si è deciso di impostare il lavoro con l'ottica di favorire investimenti che siano rivolti al conseguimento di risparmio di energia: è infatti più sostenibile iniziare dalla riduzione degli sprechi piuttosto che da una nuova generazione di energia (la prima fonte energetica rinnovabile è l'energia che evitiamo di consumare).
Si ritiene prioritario puntare l’attenzione sull’energia che viene già prodotta, distribuita e utilizzata, eliminando gli sprechi e ottimizzando l’efficienza rispetto ad un eventuale utilizzo di energia da fo nti rinnovabili.
TUTELA DELL'AMBIENTE: l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili.
Per contrastare l'esaurimento delle fonti fossili ed il notevole impatto ambientale e sociale che deriva dal loro utilizzo, si ritiene più sostenibile per l'ambiente la produzione di energia tramite l'utilizzo di fonti rinnovabili quali sole, acqua, aria e terra;
Perseguendo un'ottica di sistema, Banca Etica punta sulla sostenibilità locale a livello di comunità, favorendo una capillare diffusione di impianti di generazione distribuita: l'accento viene posto sul cliente finale e sulla necessità di tarare la produzione sul fabbisogno (logica dell' "autoproduzione"), accorciando il percorso tra chi produce energia e chi la consuma, con l'obiettivo di creare una potenziale rete di piccoli produttori.
VALORE SOCIALE: la tutela della persona e della comunità locale.
All'interno delle varie progettualità nel settore dell'energia si ritiene più etico puntare su quei progetti che valorizzino la persona e la comunità locale impegnata in obiettivi di autosostenibilità energetica.
E' quindi prioritario per Banca Etica porre l'attenzione sulle conseguenze sociali dei progetti, con l'obiettivo della massimizzazione delle ricadute sociali positive e dell'eventuale realizzazione di filiere locali. Partendo da tale presupposto è opportuno premiare le iniziative delle società di servizi energetici (ESCO) per la loro innovatività nell'abbattimento delle barriere finanziarie e per la potenzialità di essere strumento di sistema nel settore dell'efficienza energetica.

martedì 14 aprile 2009


Galapagos, vulcano minaccia l'ecosistema

Il vulcano La Cumbre nelle isole Galapagos, in Ecuador, ha iniziato a emettere lava, gas e fumo sull'isola disabitata Fernandina. Secondo gli esperti del Parco nazionale delle Galapagos l'evento eruttivo potrebbe compromettere il delicato ecosistema delle isole. Erano quattro anni che il vulcano non era attivo. Non ci sono invece rischi per gli abitanti della vicina isola Isabela, la più grande dell'arcipelago. Le Galapagos, note per essere state il punto privilegiato di osservazione dello scienziato Charles Darwin, sono in tutto 14 isole vulcaniche che sorgono nell'Oceano Pacifico, a mille chilometri dalla costa occidentale del Sudamerica. L'isola più grande è Isabela. Le più antiche datano circa quattro milioni di anni, mentre le più recenti sono ancora in via di formazione: è una delle zone più attive della terra dal punto di vista vulcanico. L'isolamento dovuto alla distanza dalla terra e la varietà di climi e di habitat dovuta alle correnti hanno portato all'evoluzione di numerose specie endemiche di animali e vegetali, dalla cui osservazione Darwin ha ricavato la sua teoria dell'evoluzione. Il suo libro "L'origine delle specie" contiene infatti molti riferimenti a piante e animali delle Galapagos.